COME d’annunzio CREA UN CAPOLAVORO 355 abbandonati per sempre malgrado una ricchissima documentazione già concretata (i). Alcune volte infine tali documentazioni laboriosissime, da lui divise, elencate ed annotate colla consueta meticolosità, rimangono definitivamente senza impiego. Non sono contrassegnate che da un titolo: il titolo di un’opera destinata a rimanere allo stato embrionale. Cosi avvenne per un’opera (certo un dramma) che egli ebbe intenzione di comporre su Pietro il Grande. Mi scrisse da Gardone, il 26 febbraio del 1922: « Ho bisogno di “me renseigner” largamente sul terribile Czar Pietro il Grande. Ti prego di tener segreto questo studio esotico. Non ti sarà difficile trovare (ordinare) monografie storiche e anche opere d'immaginazione ». Invece anni prima (nel 1905), mentre stava per accingersi a comporre « La Vita di Cola di Rienzo », mi aveva scritto a Milano: « Con la scrupolosa diligenza che tu mi conosci ho dovuto accumulare le documentazioni. La lettura ha occupato quattro 0 cinque giorni, la meditazione per “vedere” il personaggio è stata lunghissima. Ora ho il mio uomo ». Durante questa fase di documentazione, spesso d’Annunzio è arrivato perfino a redigere delle vere e proprie bozze di contratti, irte di clausole, ed a parlare diffusamente dell’opera con gli interessati (editori, impresari teatrali, interpreti) esattamente come se essa fosse già completamente scritta e ricopiata e stesse rinchiusa nel suo cassetto. Cosi accadde per un « dramma indiano » (il titolo non venne mai scelto) che il Poeta promise a Madame Rubinstein, e in merito al quale fu stesa una regolare bozza di contratto. In questa fase, se si tratta di opere a fondo storico o mitico egli si serve come è naturale di libri e della erudizione altrui; se si tratta invece di opera di pura fantasia o (1) La « Parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro » (1898); quella dal titolo: «La Parabola del figliol prodigo » (1898); l’articolo dal titolo « Il volto di Gesù », sono certamente brani tolti da appunti presi per quella « Vita di Gesù » che d’Annunzio ebbe in animo di scrivere ma che non portò mai a compimento.