li suoi marinari i suoi soldati, la sua marina la sua potenza. A Londra il credito, e le ricchezze formano il contrappeso della Monarchia, e il negoziante ricco, dopo la degradazione del Clero, equilibrando la nazione è un grado intermedio fra il ministero, ed il popolo . Venezia situata in mezzo alle lagune o deve perire, o deve esser commerciante. Come aver l’olio, 1’ uva passa, il cottone, il catrame senza la Dalmazia, ed il Levante? come l’uve, li moscati, le legne da fuoco senza dell’ Istria ? come le sete, le lane, il ferro, l’acciajo , il rame, li vini, il grano, ec. senza la terra ferma ? Come tutto il rimanente indispensabile alla società, alla medicina, alla vita senza un commercio più esteso ? Prima del passaggio, che i Portoghesi si apersero per le grand’ Indie, i Veneziani facevano tutto il commercio dell’ Oriente con li Pisani, e con li Genovesi. Questi due ultimi furono ben presto sopraffatti dalla industria, e dalla audacia dei primi. Mentre Genova si arricchiva vendendo provigioni da bocca, bastimenti da trasporto, ed altro ai Crociati, Venezia volava in Egitto, inSoria, e all’ imboccatura del Tanai . Io non descriverò queste lunghe navigazioni. La quantità delle flotte, le scale dove approdavamo, la qualità