94 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO letterati amici del Poeta avevano inventato di sana pianta autori, testi, date ed editori stranieri; e fingendo di voler portare un definitivo contributo a quella campagna di salubrità letteraria, avevano spedito al giornale il frutto della loro spiritosa turlupinatura. E il giornale, auspice il signor Thovez (troppo lieto di quel formidabile gratuito apporto), era caduto ingenuamente nella pania. Tuttavia per qualche anno ancora si parlò dei pretesi plagi di d’Annunzio. Gli echi della Leggenda, riportati dagli invidiosi, andarono lontano e non si spensero definitivamente se non dopo qualche anno. Si può affermare che una volta sola, Dama Leggenda, nei riguardi di d’Annunzio, sia stata vergognosamente punita. E fu quando, inebriata dei suoi facili successi, passando sopra ad ogni convenienza e delicatezza verso il suo pupillo prediletto, si ficcò in testa nientemeno che di accreditare la voce che d’Annunzio fosse morto. Un bel giorno (precisamente il 15 novembre 1880), apparve su un piccolo periodico letterario dell’epoca (« Movimento Letterario Italiano ») la seguente ferale comunicazione: « Gabriele d’Annunzio, giovane poeta, ma già noto nella repubblica delle lettere, giorni addietro (5 novembre) sulla strada di Francavilla, cadendo da cavallo per improvviso mancamento di forze, restò morto sul colpo. Fra giorni doveva uscire la nuova edizione del suo “Primo Vere”! * Come vedete non manca nulla; ci sono: data, genere di morte, luogo; c’è tutto. E, qualche giorno dopo, il « Capitan Fracassa », quotidiano romano, per opera di Ugo Fleres, ammanniva la notizia ai lettori, nello stile letterario dell’epoca: « Sulla strada che mena a Francavilla, colto da momentanea debolezza, stramazzava a terra da cavallo, per non