d’annunzio e l’inconoscibile 395 celebre organista di Friburgo, noto per la sua arte in tutti i Cantoni della Confederazione. Entrai nel tempio, ed infatti, in una navata oscura, scoprii finalmente d’Annunzio, che, seduto su una panca fra due signore, ascoltava beatamente una composizione di Bach eseguita stupendamente. Seppi in seguito da una delle sue due belle compagne (si trattava di una divorziata e di sua sorella) che d’Annunzio, dopo pranzo, per mezzo del proprietario del restaurant, parente dell’organista, aveva ottenuto, dopo non poche preghiere, quella audizione specialissima ad ora cosi inconsueta. Ma seppi anche, sempre dalla stessa graziosa bocca, che il Poeta, forse nel rapimento musicale, s’era mostrato di una tale intraprendenza durante tutta l’esecuzione del celebre organista, inconscio galeotto, da mettere a seria prova l’indulgenza (pure plenaria) delle due gentili compagne d’audizione. In epoche più recenti, vale a dire nel 1913, a Parigi, il nostro eroe, sempre appassionato di musiche liturgiche, invitò una schiera di belle mondane ad udire un altro celebre organista, questa volta nientemeno che quello di Notre-Dame. E le condusse egli stesso al tempio. L’ingresso di d’Annunzio e dello stuolo di belle ed elegantissime peccatrici nella chiesa principale di Parigi non passò inosservato, e sono certo che se il Cardinale Arcivescovo d’allora, Monsignor Amette, non s’oppose a quell’invasione, fu unicamente perché non l’aveva saputo in precedenza. Certo quel prelato avrebbe ripetuto il gesto di San-t’Ambrogio verso l’imperatore Teodosio. Infatti, alcuni giornali cattolici narrarono e stigmatizzarono l’accaduto, qualche giorno dopo, per evidente suggerimento dell’autorità ecclesiastica. Il fatto fu poi commentato nei più vari modi, in tutti i salotti di Parigi.