ÒQ2 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO scina. Ho passato qualche alta ora. Il resto mi sembra mediocris-simo ». Più tardi, nelPottobre dello stesso anno: « Io volo e passeggio sotto gli shrapnels ma sono invulnerabile ». E conclude, non senza una punta d’ironia: « Tuttavia non vai più la pena di vivere se i tedeschi prendono Costantinopoli! (i) ». È necessario a questo punto aprire una piccola parentesi che forse sembrerà a molti inutile (specialmente a coloro che ebbero la ventura di seguire le azioni del Poeta durante la guerra), ma che io ritengo necessaria soprattutto dopo una mia conversazione amicale con quel geniale e frenetico indagatore dello spirito umano che si chiama Emilio Ludwig. Avevamo parlato a lungo di d’Annunzio. Ad un dato momento (Ludwig sceglie sempre l’istante in cui l’interlocutore gli sembra stanco, per formulare con apparente indifferenza la domanda che gli sta a cuore) egli mi chiese: «D’Annunzio è veramente un uomo coraggioso? » «Coraggioso? » devo avere esclamato io con l’intonazione che assumerebbe la mamma di Carnera se qualcuno le chiedesse se suo figlio è robusto. « Se vi faccio questa domanda, che a prima vista può sembrare oziosa », disse pronto Luwdig sorridendo al mio stupore, « è perché ho avuto occasione di udire porre in dubbio la cosa da persone seriissime che hanno potuto seguire da vicino il contegno del Poeta durante l’azione. » Mi resi conto allora che anche quel nuovo incredibile dubbio aveva le sue velenose radici, e che valeva la pena di distruggerlo. D’Annunzio (ed è quello che presso a poco dissi a Ludwig, il quale per la verità non chiedeva che d’esser convinto) è realmente stato sempre un individuo coraggioso, e non è affatto divenuto uno spregiatore del pericolo solo perché (i) È il momento dell’entrata in guerra della Bulgaria e della susseguente congiunzione delle forze bulgaro-tedesche che mirano al pos sesso di Costantinopoli e della ferrovia di Bagdad.