d’annunzio e la famiglia 601 Certo, (¿’Annunzio non è stato mai molto generoso verso la moglie lontana pur riconoscendo che la condotta di donna Maria era quella di una moglie irreprensibile ed esemplare. Ma a sua discolpa si può anche osservare che per molti anni egli non ha nuotato nell’oro e che la moglie, dal canto suo, possedeva di che vivere decorosamente come infatti ha sempre vissuto, prima in un appartamento in Piazza di Spagna a Roma ove riceveva la migliore società romana, poi a Parigi per lunghissimi anni nella avenue de Villiers e in altri successivi alloggi. Personalmente, non ho mai udito proteste in questo senso da parte di donna Maria, che pure mi ha sempre dimostrato una grande amicizia e mi scrisse molte volte per avere notizie del Poeta. E pure ammettendo che la mancanza di proteste in materia finanziaria fosse certo dovuta per i quattro quinti alla innata signorilità di donna Maria, il quinto che rimane lo debbo attribuire a quel poco che il marito faceva per lei. Una riprova di quel che affermo è che i loro reciproci rapporti sono sempre stati (durante pili di quarant’anni di separazione, e mi pare non siano pochi !) ottimi, affettuosi, talvolta teneri. Tant’è vero (l’episodio è cosi gustoso che non voglio privarne il lettore) che un giorno in cui d’An-nunzio ebbe un convegno con la moglie per parlare di quel divorzio che non ebbe mai esecuzione, il colloquio fra i due coniugi fu cosi poco concludente nel senso del progettato divorzio e invece, sotto altri punti di vista, cosi concludente, che si protrasse dalle otto di sera fino a... mezzodì del giorno seguente; e forse non fu questa l’ultima ragione dell’abbandono dell’immorale progetto. Mentre d’Annunzio era a Parigi nel 1911 e stava mettendo in scena il «San Sebastiano », la moglie da Roma gli scriveva spesso; gli raccontava la sua vita, rievocava il passato: « Da Parigi mi hanno mandato i giornali che parlavano della lettura del “San Sebastiano” e qui, negli italiani, lessi