LA CONFESSIONE DI UN’lGNOTA 645 plorerebbe nel deserto una goccia d’acqua, che solo una creatura di marmo forse potrebbe resistere... «Colei che scrive queste linee, fino a quel giorno era convinta d’esser frigida; ma si era ingannata. Ho potuto o dovuto comprendere in quel momento il vero significato di quelle celebri parole attribuite a Madame de Staèl, che certo voi conoscete: “II n’y a pas au monde de femmes froides; il n’y a que des hommes maladroits”. « Credo che, in una circostanza simile, forse solo una donna perfettamente sciocca potrebbe uscirne vittoriosa. D’altra parte rimarrebbe a provare se un salvataggio, in simili casi, sia preferibile ad una sconfitta. Colla mia abituale franchezza debbo dichiararvi che, almeno per quanto consta a me, la cosa è molto discutibile. « Fors’anche, come arma di difesa femminile, potrebbe giovare un fatto imprevisto e materiale che interrompesse bruscamente l’azione delle parole e della voce di questo uomo. Avrei dovuto, per esempio, trovare il coraggio d’al-zarmi di scatto... di rovesciare il vassoio... di sottrarmi insomma con un gesto improvviso a quella lenta abolizione di volontà, a quella impossibilità di reazione che andavano invadendomi lo spirito... « Avrei dovuto! È vero. Ed è facile dirlo ora; ma, allora, lo confesso, vi avevo già rinunciato anche prima d’averlo pensato. « E poi, giacché ho deciso di essere interamente sincera con voi, aggiungerò che in quel tempo ero perfettamente padrona e libera della mia volontà e della mia vita; non dipendevo da nessuno, nessuno poteva vantare dei diritti su me, né grandi né piccoli. So che questa, dal punto di vista della moralità, non è una scusa; comunque è la constatazione di un fatto. « Non credo che i particolari immaginabilissimi del seguito dell’avventura possano avere per voi un interesse speciale, né d’altronde mi sentirei di affrontare la descrizione. Basterà, credo, che io dica che, da quel momento,