D’ANNUNZIO e IL CINEMATOGRAFO igi Casa cinematografica per produrre quattro 0 cinque film secondo la mia teoria. « Il cinematografo» scriveva lui «è ancora uen enfance”/» L’attuale (1932) situazione spirituale di d’Annunzio di fronte a quella tredicesima musa che egli chiama « Kinesis » è la seguente: Un forte desiderio, da parte sua, di creare veramente qualcosa di assolutamente inedito e nuovo come sostanza e come forma, per il cinema; qualcosa soprattutto che oscuri e releghi per sempre nel dimenticatoio « Cabiria », rigogliosa figlia che egli dovette per forza adottare lasciando credere a tutti che fosse uscita interamente dal suo cervello come Minerva da quello di Giove. Un altrettanto forte desiderio che la sua nuova creatura non abbia nulla di comune con tutte quelle già create da lui. « Da me si attende » mi disse recentemente « qualcosa di eccezionale! t> Riuscirà d’Annunzio anche in questa nuova fatica, come è sempre riuscito in tutto? Una risposta non la si può dare, giacché l’avvenire, in tutte le cose dannunziane, non è mai basato né sulla logica né sull’analogia.