— 10 — ricorderà sempre con gratitudine — testimoni del suo civismo, del suo cuor generoso, della sua saviezza — i più recenti sono il nobile atteggiamento da lui tenuto nello sciagurato sciopero dei ribattitori, sobillati da elementi equivoci, contvo i compagni genovesi ; la sua adesione calorosa e pronta a quel comizio per l’Università italiana, che riuscì, anche mercè sua, manifestazione solenne di quanti sono italiani, senza distinzione di parte; infine la magnanima risolutezza con la quale, nella triste giornata del 11 febbraio, assunse sopra di sè la responsabilità dell’ordine pubblico, a condizione che la forza non impedisse il passaggio ai dimostranti reduci dal Politeama Rossetti — condizione che se fosse stata accettata, o meglio dappertutto rispettata, avrebbe verisímilmente risparmiato molti lutti e molte lagrime. “ Quale uomo, il povero Ucekar era di una bontà e di una delicatezza d’animo, assolutamente rare. Si narra di lui da persone che gli furono costantemente da presso, che più volte e per periodi lunghi sofferse dure privazioni per aver dato, a soccorso di compagni indigenti, i mezzi stessi della propria esistenza. Carlo Ucekar sarà pianto dal suo partito ; ma la misera sua morte è dolore di quanti, anche fuori del suo partito, conoscevano il suo animo squisitamente bello. “ Aveva da poco compiuti i 47 anni. La sua caratteristica fisonomía, spirante bontà e rettitudine dall’ampia fronte e dall’occhio d’incomparabile dolcezza, rispecchiava intero l’animo suo. “ Entrato fanciullo nella tipografia del Lloyd, vi rimase fino a ieri, e cioè per 3j anni, salvo una breve interruzione di 6 mesi, durante i quali lavorò