— 124 — a lungo si andrebbe volendo elencare soltanto gli episodi maggiori) il reazionarume austriaco si divertiva a suo modo. Era mai possibile che i fatti di Trieste non dassero appiglio ai reazionari per scaraventarsi contro i democratici e ai nazionalisti tedeschi per dar addosso agli italiani ? Quel pezzo grosso del cretinismo austriaco che risponde al nome di principe di Lichtenstein proclamò a Vienna che i fatti di Trieste erano stati preparati in Egitto, e precisa-mente ad Alessandria, dagli anarchici per venire alla conclusione che bisogna stringer per bene i freni, far appiccare non solo gli anarchici, ma i socialisti, i liberali, ecc. Ma più velenosi, più vigliacchi furono i ragionamenti della stampa tedesca nazionale. Sentite il ragionamento del Tiroler Tagblatt. I fatti di Trieste furono determinati dall’irredeatismo. Trieste è infuocato dell’ « irredenta », e 1’ « irredenta » riesce ad agire su quella infinita quantità di gente povera, randagia che si agglomera facilmente nei porti di mare.... Quindi a Trieste (state bene attenti, lettori !) non si può fondare un’università italiana. Mettere su quel suolo, vicino a quelle masse operaie un nucleo di studenti vorrebbe dire minare l’Austria dalle fondamenta. Ergo non si può, non si deve dare a Trieste l’università italiana. E dove la metteranno adunque ? Scartata Trieste, resta Trento. Ma Trento è città piccola, fa parte di una provincia dove c’è già un’università ; vi sarebbe mancanza di materiale scientifico, ecc. ecc. Quindi anche a Trento, niente. E quindi : « Evviva le stragi di Trieste ! gridano esultanti i nemici. Ribadendo la stupida canzonetta nazionalistica dell’irredentismo noi negheremo agli italiani il loro sacrosanto diritto all’università italiana ». E dalli, dunque. Finché gli italiani... si lascieranno picchiare. * Dopo i fatti tergestei, un organo del militarismo, il Rei-chswehr fece una descrizione del fucile Mannlicher della