— 46 — Intanto andava diffondendosi l’idea socialista internazionale; e quella parte del popolo, che i liberali avevano chiamata negletta plebe, si ridestava alle sante parole dell’umanità, della giustizia, della vera libertà, che, intransigenti assolute contro la reazione e l’oscurantismo, sono chiamate a compir l’opera iniziata dai liberali. Le idee buone dei liberali d'un tempo, che pochissimi liberali d’oggi hanno saputo conservare, potranno essere effettuate soltanto dal partito nostro, che va invadendo il mondo intero; poiché soltanto noi socialisti potremo opporre alle leghe di oppressione di preti e governi la lega potente di tutti i popoli del mondo, che devono amarsi, appoggiarsi e sorreggersi a vicenda per il trionfo della civiltà. Ed i liberali nazionali di Trieste, a noi, che vogliamo liberi tutti i popoli, che àd ogni uomo vogliamo assicurata una patria libera, scagliavano tutte le offese'; eravamo i « senza patria » e i « senza ideali ». Così gridavano i loro grandi uomini d’oggi, così scrivevano i loro giornali, e la massa dei loro ciechi seguaci, in gran parte formata pure da proletari, imparava ad odiare noi, che tendiamo a condurre l’umanità verso il baldo avvenire. Quando alcuni dei nostri compagni, che non seppero frenarsi a fronte degli abusi liberaleschi, ricorsero ad una protesta in un ambiente non troppo adatto, ecco i capi ed i giornali del partito liberale approfittarne per riafferrare quei loro seguaci, i quali cominciavano ad intravvedere, che soltanto noi camminiamo verso il regno della libertà. Anche i buoni liberali che comprendevano le nostre idee, ma che erano invasi dalla paura nazionale, cercavano di intralciarci in ogni modo la via, perchè temevano che le nostre legioni andassero ingrossando e che la muraglia nazionale, che essi credono tanto necessaria, si sgretolasse. A completare il caos nel partito liberale e la confusione d’idee nei suoi affigliati, contribuì moltissimo la cosidetta stampa liberale: da una parte quella splendida azienda commerciale, che è il Piccolo (gemello del romano Messaggero), dall’ altra la sublime vecchia bandiera che è