tà dei loro viaggi, li suoi fondachi, e l’indole dei generi del suo commercio. Questi dettagli minuti si trovano in cento compilatori. Rifletterò piuttosto, che in un Governo Aristocratico il gran commercio non può sostenersi alla lunga , e che mi sorprendo come quel- lo di Venezia abbia potuto esser florido quasi due secoli dopo, che perì la sua libertà. Infatti non si dà Aristocrazia senza nobiltà, e non si dà nobilità senza privilegj. Dimando, allorché questi mercanti distinti esercitassero il monopolio, chi potrebbe impedirlo ? Dimando, perchè la legge Claudia vietava ai Senatori di aver in mare nave alcuna capace di più di qua^ ranta moggi ? dimando , cosa era in Fiorenze la famiglia dei Medici, e qual fu la mano, che diede ai Fiorentini delle catene? Dimando, perchè l’Olanda, ch’era sovrana dell’Indie vietava ai governatori delle sue piazze, e ai primi officiali del ministero di e.'ercitar il traffico direttamente, o indirettamente? E finalmente ricerco a qual fomite si riporti J’enorme ricchezza di alcune famiglie ex-patrizie in Venezia, e quelle fabbriche urbane, e campestri, che lo sforzo delle medie potenze di Europa penerebbe di erigere ai giorni nostri. Io accu* so la perfida politica di chi governava la Francia