nostri giornali, il Popolo di Trento, ha notato in un suo bellissimo articolo, riuscì a confermare « che la folla fu provocata dal militare il quale fece su di essa fuoco senza alcun motivo ». « Che alla vista del sangue, nel sentire le scariche che decimavano i dimostranti delle prime file, colpevoli di non poter ubbidire all’ordine di retrocedere perchè trovandosi in una via stretta avevano alle spalle una massa incalzante di quindici o ventimila persone ; che, dopo ciò, l’irritazione sia cresciuta a dismisura e la folla esasperata abbia schiantato fanali per scaraventarli contro i soldati è molte spiegabile. « L’individuo, come ben osservava il Sighele nella sua Folla delinquente, in mezzo alla massa perde la propria personalità e, sia per forza d’esempio, sia per scambievole suggestione ognor crescente, è tratto a cooperare a degli atti che da solo mai immaginerebbe e che poi vivamente deplora. « Ma certi episodi che si ebbero a Trieste, specie nella giornata di sabato, chiedono un’altra spiegazione all’infuori di quella della suggestione e dell’irritazione.