— 137 — di numero che Trieste vedesse negli ultimi anni. Si rammenti il marzo del 1897 : la memorabile sera che l’italiano Mauroner spuntò eletto contro il candidato sloveno Nabergoi: la dimostrazione di giubilo improvvisata e grandiosa che fe’ uscire tutta la cittadinanza dalle sue case e fe’ vedere per tutte le vie colonne di gente che si raccoglieva acclamando. « Si può dire che Trieste presentasse quella sera uno spettacolo di disordine? Tutt’altro: essa era quanto mai una città d’ordine e di civiltà. E l’autorità? Non s’intrometteva, semplicemente. Lasciava che la folla si muovesse liberamente, avesse campo aperto per la propria esultanza. Fu forse la sola dimostrazione di questi ultimi anni nella quale non si avvertì una corrente ostile fra le singole guardie e i cittadini e ciò per merito di quel pratico uomo che era il comandante delle guardie d’allora. « Con ciò non vogliamo dire che un atto di protesta, quale lo sciopero generale, s’avesse a trattare coi criteri applicati tanto bene a una dimostrazione di giubilo. Ma una cosa poteva forse tenersi a mente: che la memoria felice di quella dimostrazione la si deve al senso di libertà d’agire, di levar grida, di muoversi, che ebbe una sì vasta folla di cittadini. Ammesso l’affollamento inevitabile di molte migliaia di bipedi fatti mobili dalla natura, è consulto il provvedere alla loro libertà di movimenti, alla loro circolazione. Non è detto ancora che disordine e movimento sieno termini equipollenti, e che si debba limitare quant’è possibile il movimento per prevenire il disordine. Che cosa faranno allora le masse di migliaia di persone che, per le condizioni anzidette, si trovano inevitabilmente nelle vie? E’ questo un nuovo problema che gli ultimi fatti presentano molto chiaramente al nostro spirito ». * Anarchia o libertà. Non c’è via di mezzo, o signore classi dirigenti: Anarchia o libertà: Voi, o non ostacolate l’organizzazione e lo sciopero; non intervenite coi vostri soldati a tutelare, negli scioperi, il