— 30 — loro che non hanno e che non sanno », o, più spesso, col proposito di servir altre cause e munificenti padroni, s’introducono velenosamente nel partito, ne sfruttano la fiducia, portando nell’organismo di esso la confusione col suo corteo di odi, di rancori, di beghe. Uno di questi rettili — approfittando della buona fede di tutti — riuscì a penetrare anche fra i socialisti triestini. Onde un periodo di sosta, che durò tutto il 1899, colpi il partito dei lavoratori di Trieste. Ma in breve il rettile fu scacciato. E il partito, sorpassata la triste crisi, potè avviarsi verso la rinascenza. Queste malattie da bambini furono sorpassate quasi da ogni partito popolare, radicale, repubblicano o socialista. Voi, d’Italia ne sapete qualche cosa, e vane sarebbero, qui, certe ricordanze. * Poco prima del 1-900 cominciò a rifiorire il partito a Trieste. La « Lega socialista democratica », causa gli accennati eventi, non era più in grado di svolgere una certa attività. Le organizzazioni economiche appena potevano esistere. E venne fondato, per opera particolarmente di egregi giovani, l’attuale « Circolo di studi sociali ». Questo non spiega nè può spiegare, conforme alla legislazione austriaca, un’attività politica. Epperò esso affratella tutti quelli che nel e pel partito socialista lavorano, quelli ai quali si deve il risorgimento del socialismo nella città di S. Giusto, quelli che in questi ultimi tempi fecero un lavoro magnifico di organizzazione, quelli per i sacrifizi dei quali il Lavoratore è divenuto bisettimanale, quelli che diressero diligentemente il movimento del febbraio, quelli che son sempre sulla breccia, disinteressatamente ed a visiera alzata. Ad essi un saluto, ed un saluto pure a quei compagni « redenti » che nelle nostre terre vennero a portarci il contributo della loro propaganda.