54 e neutrale la protezione dei Castelli della Re* pubblica . Salò, e la Riviera si lasciarono ab* bordare dai battaglioni Francesi, che ricercavano un Francese malfattore per darne un esempio, onde meglio distruggerli con batterie mascherate. Si elettrizzò Venezia con suscitate Deputazioni , e il Popolo amaliato dai spergiuri del continente raddoppia le sue catene , raddoppiando la sua credulità. Ferve il lavoro nei cantieri della Marina, l’Arsenal rimbomba di colpi, al Lido si fa 1’ esercizio, sono muniti di galleggianti, e di Obusiere tutti li meati d’ ingresso , s’incamera 1’ argenteria delle Chiese, s’inventano nuove Imposte, e il popolo non crede a se stesso, scorgendo una mattina tapezzata Venezia di affissi mercè li quali il Governo cominava pene atrocissime contro di chi offendesse la Francia con fatti, o parole. La mano che li segnò suonava contro li Francesi in Vicenza la campana martel- lo , e agitava la miccia su li cannoni, che fulminavano li Castelli di Verona. Vicenza prudente, o pih fortunata mantenne rigida la sua neutralità. Amò piuttosto disubbidir a chi rappresentava il Sovrano, che divenir omicida . Verona fu conquistata, e le autorità costituite sparirono dopo di aver firmata la propria stazione .