22 Junque Problema. Ogni uomo mezzanamente instrutto nella storia sa , che Tebe spinta all’ apice della gloria vanta la sua grandezza al ten}-po del suo illustre contemporaneo, e che Alessandro, che dopo la giornata di Cheronea poteva distruggerla, non seppe che ambir la sua alleanza, e ammirarne il valore. Ma tutto perì . Ciò è di fatto , ma non perchè necessariamente dovesse succedere, ma perchè si trascurò di attraversar quelle cause, che guidarono questi governi alla loro distruzione, La natu-ra , che vuole gli uomini felici ha sempre un amaro dispetto nel vederli cercar questo stato ben lungi da lei . L’ insaziabilità del potere, il furor della grandezza, il veleno dell’oro, la depravazione del sentimento, che guastarono i costumi dei popoli, li concjucero sovente a gradi, e qualche volta a precipizio a farli sparir dalla terra. Ogni trionfo di Roma era una spinta alla sua rovina , L’ ambizione di Seso-stri ha perduto 1’ Egitto , Ciro è stato il Se-sostre dei Persiani. L’ Asia oppresse del suo peso chi la conquistò. La Francia sarebbe ancora schiava se non fosse vissuto Luigi XIV, Simile a Venezia deve la sua rigenerazione ai suoi vizj. Roma sola doveva far agire alla sua decadenza persino le sue virtù.