99 eia se non ebbe unavVasta marina commerciante, madre assoluta di una possente marina guer* riera. Il fasto deila Corte era ecclissato se il commercio nella Francia prendeva 'un volo sublime. Li negozianti di S. Maiò , che nel 1710 portarono ai piedi del trono 33 milioni, richiamando nella nazione esausta, e spossata la vittoria, e la pace, umiliarono il dispotismo, e lo fecero tremare . Il negozio è il patrimonio dell’eguaglianza, eh’ è il fondamento della Democrazia. La legge parla con tutti, e in faccia alla legge sparisce la differenza, che getta la ricchezza fra uomo, e uomo. Venezia non può ricuperare il commercio perduto, ma tutte le vie sono aperte a delle floride speculazioni. Il commercio di economia non le può essere rapito , e simile all’ Olanda, che scarseggia di produzioni naturali può procacciarsele altrove , e seminarle presso li suoi consumatori . Questo commercio , eh’ è indispensabile alla sua sussistenza può esercitarlo in via di permuta, e quando in quello d’importazione non entrino merci impeditive il consumo delle nazionali risparmierà il suo contante, e incalcolabili saranno li suoi profitti . In Venezia l’industria si vendicò della sorte in molti articoli. Se ella non corse una