INTRODUZIONE 11 comune sforzo all’indipendenza li portava a definire con spirito conciliativo i dissensi. Nondimeno su taluni problemi non fu possibile un’intesa diretta, onde essi decisero di risolvere le controversie per via di arbitrato (conv. 22 marzo 1920), e, sulla base della decisione arbitrale, tracciarono definitivamente le loro frontiere (conv. di Riga del 19 ottobre 1920, protocollo 31 marzo 1927) (cfr. doc. F). § 5. - Definiti i confini verso la Russia e l’Estonia (cfr. §§ 3-4) la Lettonia, non avendo potuto determinare interamente con trattative dirette i confini verso la Lituania, si intese con questa, come aveva fatto con l’Estonia (conv. 28 settembre 1920), per deferire la decisione dei punti controversi ad una Commissione arbitrale, e, in base alle decisioni di questa, addivenne poi alla definitiva determinazione dei confini (conv. di Riga del 14 maggio 1921) (cfr. doc. G.). § 6. - La Lituania, risolti senza grandi difficoltà i confini verso la Russia e la Lettonia, si trovò in conflitto con la Polonia per il possesso di Vilna e Suvalki e con la Germania per il possesso del territorio di Memel. Benché la Russia le avesse riconosciuto il possesso di Vilna e Suvalki, la Polonia glielo contestò energicamente, e, dopo il colpo di mano di Zeligovski su Vilna, ne entrò in possesso. Per evitare un conflitto fu stipulato a Suvalki un accordo (7 ottobre 1920) per far cessare le ostilità e, a tal uopo, fu tracciata una linea di demarcazione fra le truppe dei due Stati. Con la decisione del 17 marzo 1923 (cfr. § 7) la Conferenza degli ambasciatori, determinando il confine orientale della Polonia, riconobbe l’annessione di Vilna e Suvalki alla Polonia, benché la Lituania abbia continuato e continui a considerare il problema come aperto ed insoluto (documento L). Col trattato di Versailles gli Alleati avevano già deciso