90 I VESPRI MONTENEGRINI « Il vescovo fa subito mettere la sella al suo miglior cavallo e parte. I perfidi mussulmani la- sciano eli’ egli benedica la chiesa, poi lo affer- rano e lo conducono a Podgoritza, colle mani le- gate dietro la schiena. Il pachà lo vuol costringere a rinnegare il Vangelo: il vescovo soffre senza la- menti il più crudele martirio, ma non tradisce la sua fede. « A tale notizia, tutta Zeta, dal monte al piano, si commosse, e venne nella insanguinata città di Scutari ad implorare Demir-Pascià, che fissò il riscatto del vescovo al prezzo di 3000 du- cati d’ oro. « Per compire questa somma, d’ accordo coi tributari della Zeta, i cernogorsti dovettero ven- dere i vasi sacri di Cettigne. « Il Vladika viene messo in libertà. Vedendo ritornare il loro splendente sole, i guerrieri della Montagna non si contengono più dalla gioia. Ma Daniele afflitto da lungo tempo dalle conquiste religiose dei turchi accantonati nella Cernogora, e che temeva di vedere un giorno apostatare l’in- tero popolo, chiede alle tribù riunite di determi- nare un giorno in cui i turchi possano venire assaliti e massacrati in tutto il paese. « A questa proposta la maggior parte dei guerrieri tace; i cinque fratelli Martinovity soli