TRIESTE 29 alla vita, e quasi ogni assaggio confermò che i triestini furono pur essi uomini del Rinascimento, dall’ anima giuliva al cospetto di Dio. Ma le macchie di colore, frammentarie, non permettono più di seguire il loro ragionamento antico ; si dovette desistere ; solo negli archivolti della nave centrale un ornato impallidito compone le sue ghirlande. Ciò che non restava dei vecchi tempi si volle fare dai nuovi. L’ architetto Berlam, nel 1904, messo allo scoperto il soffitto trilobato della navata centrale, lo colorò d’azzurro, a riquadri, e lo sparse di stelle d’oro; fasciò la navata, con l’aiuto del pittore Lucano, di un fregio trecentesco copiato da San Fermo di Verona: i contemporanei trovarono che il colore dato di fresco fosse troppo vivo e, impazienti, pretesero dal pittore che pingesse l’opera del tempo ! A San Giusto non è lecito ormai che essere antico: il sentimento della sua antichità tiranneggia i nostri sensi.