TRIESTE 169 Poi altre pitture italiane maggiori: la incrostazione di colore solida come la realtà e preziosa come oro e come avorio in Chiesa e campo dei giustiziati in Val d‘ Inferno di Mario de Maria, una delle opere più alte, più misteriose e più belle; l’ardente sinfonia in verde e fulvo di uno dei grandi paesaggi del Tavernier; la finezza incisiva del Pasini nella Moschea del Sultano Amurat e la rapida nota dell’emozione di Mosè Bianchi ; il notissimo Beethoven del Balestrieri con il suo contrasto fra la pennellata massiccia e la penetrante mollezza della sentimentalità ; un ritratto della Principessa Laetitia di Giacomo Grosso, vestito d’una stoffa che, prima di scolorare, fu suggestiva al tatto come alla vista ; una sobria e ordinata visione dell’umida Olanda del Delleani; un bel fiammare di crepuscolo giallo in fondo a una campagna zuppa di pioggia, di Giorgio Belloni; l’elegante classicismo del Muzzioli, con la sua cerchia di