178 SILVIO BENCO piuttosto alla rivoluzione pittorica lombarda di Tranquillo Cremona e da essa intraprende il cammino misterioso verso il sogno rebrandtesco. Entrambi vivono per lo più lontani da Trieste. Il Veruda è un vigoroso nella pennellata lunga e modellatrice, nel sentimento fiero della luce, nella predilezione per gli aspetti grandiosi della materia che giustifichino le grandi masse e le grandi violenze del suo colore ; il Rietti è dominato dalla contemplazione interiore, e per quanto intransigenti le sue grandi macchie, per quanto evidente nel segno la nervosa risolutezza della mano, egli opera soltanto per reintegrare un’ armonia che è nel suo temperamento soggettivo di sognatore non meno che nella sua squisita visività. Vario nei generi di pittura il Veruda; il Rietti ansioso di un problema solo: l’espressione dell’anima umana. L’uno disse un giorno il suo desiderio : possedere per un istante un raggio di sole; l'altro si lamentò della vita