TRIESTE 193 Messico, inaugurato nel 1875, è opera dello Schilling dell’Accademia di Dresda e fusione di un’officina di Vienna: equilibrato concetto, ma arte povera e senza grandezza monumentale. Si predilesse poi nella città il gran facitore milanese Donato Barcaglia, come il Magni pochi anni innanzi : è suo il busto del Rossetti alla Minerva, suo il busto del botanico e podestà Tommasini al Giardino Pubblico. L’epoca di transizione era rappresentata a Trieste da Francesco Pezzicar, da Luigi Conti, da Giovanni Rendich : nei loro studi crebbero ¡giovani, e infine uscirono dal guscio. E Giovanni Mayer, forte modellatore di figure vive, e Gianni Marin, delicato nel sentire la forma muliebre, con la grazia talvolta dei francesi, e Ruggero Rovan, già rodiniano, e Antonio Selva, un giovane che atteggia e plasma il nudo con rara purezza, diedero alla città una statuaria quale non aveva avuto ancora dai suoi figli. Anche nel maggior