TRIESTE 25 candida forma ridente: è la colonna corinzia, ed ha un motteggio grazioso di peccatrice che non si pentirà mai d’esser bella. Invano la cattedrale s’ infosca nella severità della sua facciata a due spioventi ; invano si cinge d’una zona di lapidi araldiche, medievali, quattrocentesche e barocche, tolte dal suo pavimento e dal suo sagrato per fasciarla di tutti i diplomi di sua feudale e vescovile nobiltà; invano ostenta sovra la porta i bronzei busti moderni dei suoi vescovi insigni, il glorioso Enea Silvio e Andrea Rapido e Rinaldo Scarlicchio, e la lapide del Piccolomini, quattrocentesca, che è la più bella pietra sculta della città : quel pronao di tempio mal sepolto, quella colonna del tempio soave, la cornice romana che fascia il campanile e i frammenti di panoplie romane che biancheggiano nella sua burbera selva di pietre, suscitano un’ altra norma d’ armonia, evocano fantasmi di sacelli ordinati