100 tutto: nell’ edificio di Borsa, nella cupola dei Gesuiti, nei soffitti della rotonda Pancera, come poi nei Musei civici e nelle collezioni private dei triestini. In lui Trieste godette un ultimo sprazzo della gioconda anima coloritrice del settecento, estrosa e versatile; disciplinato alla scuola degli scenografi, ha fantasia esuberante nell’ inventare scorci e fughe di architetture, inseguentisi, giranti e quasi danzanti in prospettive suntuose ; occhio sensibilissimo all’armonia del colore, ha gruppi di fiori con impreveduti e fortunati avvicinamenti di toni vivi ; sopravvivono nelle migliori opere sue il sapore, l’esecuzione franca e disinvolta, dei piccoli maestri veneti. Il secolo voluttuoso getta l’ultimo grido della gioia di vivere e della grazia spontanea ; ben presto l’arte, maritata al classicismo e platonica con gli amanti romantici, assumerà altro contegno e altro significato. Allora, tra gli artisti che Trieste manderà all’ Accademia di Venezia e i