Le fonti della ricchezza jugoslava 139 prija, e di quello di Ussora, trasformato in ospedale militare dagli Austriaci. L’unico zuccherificio che ininterrottamente lavora, è quello croato di Ossijek; quelli sequestrati e distrutti hanno potuto riprendere soltanto nel 1920 il lavoro. Alle cause summenzionate, possiamo aggiungere quella dell’insufficiente quantità di barbabietole, la mancanza di koks, la difficoltà di trasporto di barbabietole e di koks, l’antieconomica interpretazione della Riforma Agraria con l’oocupazione da parte dei contadini dei terreni a barbabietole e la trascuranza per detta coltura. Il consumo nazionale ammonta a 8000 vagoni di zucchero e a 2500 vagoni di melassa. La deficenza si copre con l’importazione dalla Cecoslovacchia, perchè lo zucchero cecoslovacco è di molto più a buon mercato che non quello americano di canna di zucchero. Bozzoli. La baohicoltura, a cui è connessa l’industria serica, ha un posto importante fra le industrie agricole jugoslave. I gelsi vengono coltivati su larga scala, specialmente nella Yoj vodina, in Serbia ed in Macedonia. La Serbia, nel 1906, esportò kg. 89.941 di bozzoli, per un valore di 695.528 frcs., nel 1910 kg. 121.465 per frcs. 880.682, nel 1911 kg. 82.587 per frcs. 641.102, nel 1912 kg. 130.438 per frcs. 998.100, nel 1913 kg. 87.629 per frcs. 569.576. La Dalmazia e la Carniola, secondo le statistiche austriache, producevano nel 1910 assai poco, e cioè la Dalmazia kg. 14.331 e la Carniola kg. 2000. Alcuni decenni