TRIESTE abitudini di Corte. Ma uno spirito di gentilezza è frattanto passato su la città, rinnovandola e purificandola ; a mezzo il settecento, quando il nascente emporio la offriva alla concupiscenza degli stranieri, era ancora sì ruvida e sì incolta, che i suoi uomini di intelletto cercavano nella veneta Capodistria il sodalizio dei loro pari; orasi è tutta raffinata; ha un’espressione architettonica, un’ accademia letteraria, una vita d’arte. Non ancora produce da sè gli artisti ; ma li attira e li assimila. Più che l’opulento Natale Schiavoni, levato in quei tempi alle stelle per le teste muliebri da lui dipinte con la tornitura impeccabile di un sordo e levigato chiaroscuro, è interessante Giuseppe Bernardino Bison da Palmanova (1762-1842), che visse a Trieste il più e il meglio della sua vita e, vecchio, andò a morire a Milano. Affrescatore, decoratore, pittore di storie, scenografo e paesista, lo si ritrova da per