TRIESTE 67 abbrunato dai grandi alberi, e l’ellera silenziosa le abbraccia e sugge la loro polvere : e queste grandi pietre dalle epigrafi cancellate, questo chiaroscuro del nocchiuto altorilievo romano, questo cupo verde del-l’ellera, quest’ordine di colonne corinzie della Gliptoteca, questa tranquillità degli alberi, sotto il cielo avvolgente la collina aperta, hanno non so quale incantesimo di severità che purifica e di sogno che illude. Qui il possente zoccolo della perduta imagine equestre di Fabio Severo, senatore romano dell’età antonina, e il plinto cubico d una statua d’Augusto che la vicenda dei tempi aveva murato nella chiesa di San Canziano dell’Alto Timavo; qui gli zoccoli di statue romane che custodivano le soglie del campanile di San Giusto, e il melone ornato dell’alabarda cittadina che stava su la guglia del campanile ; e giacente a terra, invaso dall’erba, il rosone della chiesa di San Pietro, che fu già in Piazza Grande ;