TRIESTE 107 e del crisantemo. Il commercio splende all’apogeo; i banchieri della città tirano su con le corde, dalle finestre, i carichi di napoleoni; il popolo, anche se non meglio satollo che ai giorni nostri, ha l’illusione di concepire la vita come una lotteria dove a ciascuno possa toccare un fortunato evento ; i giovani corrono la cavallina con le silfidi del balletto, più spensierati perchè un’ ultima franchigia che l’Austria assolutista riconosce al suo emporio li dispensa dal servizio militare. Tutti coloro a cui la libertà di godere e di ammassare toglie ogni angoscia di altre libertà rinunciate o tolte, sono in grande baldanza di ottimismo e di fede ; ignari del decadimento della città, già virtualmente incominciato dal giorno che gli altri porti maggiori e minori si irradiarono in linee ferroviarie verso i paesi continentali di consumo e di sfogo : mentre il Governo di Vienna, intento a vigilare se si movesse frasca in Ungheria o in Italia, ha indugiato