TRIESTE 35 maestri minori dell’ età post - giottesca, Pecora e Bajetto d’ Udine; l’abside nuova fu fatta più grande e senz’arte; in essasi raccolsero le tele del settecentista Panza, narranti la storia di San Giusto, e la tavola mediocre dipinta nel 1540 da Benedetto Carpaccio, con San Giusto e San Sergio in santa conversazione con la Madonna. Più interessante, nella cattedrale, la cappella dove si custodiscono reliquie e tesori : interessante per la sua cancellata di ferro battuto a riccioli barocchi, per il suo elefantesco armadio del seicento, che pare un personaggio corpulento in veste di gala. Sia detto per incidenza, l’oggetto più singolare e più prezioso che possegga la cattedrale è il crocifisso bizantino in argento del secolo tredicesimo, venuto non si sa d’onde, non si sa quando: e tanto fa, la leggenda Io volle pescato nel mare. Ma anche un altro crocifisso, cesellato e gemmato, che la famiglia Giuliani