TRIESTE 185 Boccaccio; vivido temperamento per agilità intellettuale, poetico per imaginosità, eloquentissimo, Attilio Hortis, quando parla per l’italianità cittadina, la eleva alla sua ragione più alta. Egli ha ragunato e ordinato tutta l’immensa materia oscura della storia di Trieste, per voto del Comune che lo volle storiografo della città. Giuseppe Caprin Giuseppe Caprili fu un figlio del popolo e un autodidatta: popolano anche quando ebbe l’anima del gran signore ospitale. Portò la camicia rossa e si battè a Condino; tornò a Trieste con animo ancor battagliero e recò nel giornalismo una idealità veemente e una corrusca fierezza che tutto lo rinnovarono; colorito novellatore era stato in gioventù; vigoroso evocatore d’epoche dimenticate, d’uomini, di eventi della sua città natale divenne negli anni maturi. E fu suo merito se la stupenda collana di volumi, / nostri nonni, Tempi andati, Il trecento a Trieste, Marine istriane, Lagune di Grado, Alpi Giulie,