SILVIO BENCO s’incominciasse a creare sul nudo scoglio il castello dell’ amor suo e dei suoi sogni. Tornò nel 1860, signore di Miramar nei brevi anni corsi tra la regale chimera concepita in Milano e la chimera orrenda che 10 guatava dall’estremo occaso dell’impero di Carlo V. A Miramar rinunciò i suoi diritti di ardica austriaco; a Miramar accettò 11 trono del Messico ; da Miramar salpò, su la scialuppa ornata di corona imperiale: nè i triestini videro più nella notte trottare verso il castello la carrozza che riconduceva dal teatro i due giovani principi, Massimiliano e Carlotta, tra un romantico corteo di cavalieri con le fiaccole, come nei quadri del Caffi. La suntuosa fantasmagoria scomparve : pochi anni dopo, uno scricchiolio breve, il crepito secco delle fucilate di Queretaro, annunziarono la catastrofe di un impero lontano. Ora Miramar, castello pallido, sta in vedetta sul mare. Con un bello slancio