162 SILVIO BENCO 100.000 volumi, ebbe il suo maggior destino dalle raccolte Petrarchesca e Piccolominea che il Rossetti le donava in fin di sua vita. Amava il Petrarca con il doppio amore di umanista e di accademico d’ Arcadia ; amava Enea Silvio con il doppio amore di umanista e di triestino: raccolse di entrambi edizioni rare e preziose e autografi e codici e tutto ciò che avesse tratto a’ due gentili spiriti, stampe, ritratti, pubblicazioni di critica, medaglie. Sonvi tra altro alcune tavolette dipinte del quattrocento, tolte da cassapanche dell’ epoca, con le allegorie de’ trionfi petrarcheschi delineate e composte con tanta forza da far credere per lunghi anni alla mano stessa del Mantegna; nome che la critica moderna negò, pur non scemando valore alle belle tavole. La Biblioteca era stata donata al Comune di Trieste dagli Arcadi Sonziaci nel 1796, ma il grande dono del Rossetti, arrotondato di parecchie migliaia di volumi, specialmente