220 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA 1,9 per 100 di manganese; ha la proprietà di avere una minima quantità di scorie silicee e di zolfo, e di essere esente da traccio di fosforo e di rame. I giacimenti si estendono per 6 chilometri in linea d’aria, da Ljubija Latina fino a Stari Majdan. Pino all’occupazione austriaca (1878) e per alcuni anni ancora dopo tale occupazione, si sfruttarono in misura minima i minerali del Stari Majdan, nella valle della Japra, affluente della Sana. Tale minerale era stato trattato e fuso primitivamente dai fabbri. Lo stesso dicasi per i minerali di Vares e di Kresevo Dussina. Ma la lavorazione primitiva non durò a lungo e dovette cessare, non potendo resistere alla concorrenza delle fonderie moderne di Vares e delle altre dell’ex-Monarchia. I giacimenti ferriferi di Ljubija sono noti da tempo, ma non si sfruttavano in pieno, perchè la miniera di Vares poteva coprire tutto il fabbisogno di ferro della Bosnia e fornire, inoltre, le fonderie di Sorvola (vicino a Trieste), di Ressicza, in Ungheria, di Kapfenberg, in Austria, ed altre in Boemia, in Ru-menia ed in Germania. Nel 1916 soltanto, il Supremo Comando Militare dell’Austria-Ungheria si diede all’opera di sfruttamento in grande stile e con mezzi ed impianti moderni, naturalmente per ragioni militari. Durante l’attività dei primi anni di sfruttamento austriaco — e cioè dal 1916 al 1918, si constatò ohe la ferrovia a scartamento ridotto Ljubija-Prijedor non era in grado di trasportare la produzione massima di 2500 tonnellate giornaliere, e questa venne quindi ridotta a sole 1000-1200 tonnellate al giorno. Il minerale estratto veniva spedito, via