184 SILVIO BENCO Trieste, uscirono dal cerchio letterario della città Leone Fortis, comediografo e giornalista, Emilio Treves, il bibliopola, l’arguto e sereno Paolo Tedeschi, il limpido poeta carducciano Giuseppe Picciola, gli eruditi elegantissimi prosatori Oddone ed Albino Zenatti, e uno degli uomini più eloquenti del Parlamento italiano, Salvatore Barzilai. Restarono a Trieste, nel cerchio che Attilio Hortis si strinse, due affascinanti figure : Attilio Hortis e Giuseppe Caprin; intorno a loro si ebbe il germogliare di una primavera letteraria più vasta che quella della Favilla. Continua in Attilio Hortis la linea dei Rossetti e dei Kandler: al centro la storia della patria: in essa convergente dal fondo di ogni sapere umano una dottrina senza fine, un rigurgito di prodigiosa assimilazione tutta presente alla memoria. A ventitré anni bibliotecario di Trieste, a venticinque chiamato a pronunciare in Certaldo il discorso solenne nel centenario di Giovanni