IL « TE DEUM » 315 Vera, l’ultima delle sorelle, offrì alla sposa un magnifico mazzo di fiori, mentre il principe di Napoli presentava alla sua fidanzata un superbo monile in brillanti. Dopo l’annunzio ufficiale, il popolo lasciò li- bero sfogo all’entusiasmo che aveva represso a stento nei giorni precedenti. La folla rispose al- 1’ annunzio del Principe con grandi zioio al Re d’Italia, e con grandi acclamazioni agli Sposi e al Principe. In un batter d’occhio la notizia si sparse per la città, le centinaia di bandiere che erano state preparate sventolarono alle finestre e parecchie mu- siche incominciarono a girare la città, intonando l’inno italiano. Subito dopo l’annunzio ebbe luogo la ceri- monia del Te Deum, celebrata nella piccola chiesa dell’antico convento. Andando alla chiesa, il Prin- cipe di Napoli diede braccio alla sposa. La ceri- monia fu breve. Nell’uscire il principe Nicola ba- ciò la croce che v’ è sulla tomba del Wladika Pietro e quella sulla tomba di un antenato della principessa Milena. Il Principe di Napoli fece al- trettanto. Quando gli sposi comparvero sulla porta della chiesa incominciò a tuonare il cannone. Tutti i Principi in carrozza, in mezzo alla popo- lazione festante, si recarono al palazzo. In quel