216 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA tamento avviene in modo primitivo e perciò non si può fare assegnamento su una cifra sicura di produzione. Finora questo carbone è usato per le ferrovie dalmate, per i piroscafi di piocolo cabotaggio e per le industrie locali. Essendo la produzione maggiore del consumo, si esporta in Croazia ed in Italia. Oltre a questi giacimenti del bacino di Sebenico, sfrattati da una Società primieramente con capitale italiano ed ora con capitale misto, italiano e jugoslavo, — se ne trovano altri importanti vicino al villaggio di Ruda, a 16 chilometri ad est di Sinj ed a Lucan ad ovest di Sinj. I giacimenti di Ruda si calcolano a circa 2.000.000 di tonnellate di lignite di due qualità: ima contenente sostanze bituminose, da cui si estrae il gas illuminante ed il oatrame, l’altra è data da carbone di oltre 5500 calorie. Lo spessore di questi giacimenti supera i 12 metri. La miniera di Ruda, e quella di Tusnitza, al confine dalmata-bosniaco, fra loro confinanti, hanno una capitale importanza per Spalato, poiché ad esse potranno rifornirsi i piroscafi e le industrie. Tali miniere sono suscettibili di alimentare importanti fabbriche per la distillazione del carbone. Se venissero fabbricati anche i briketts, che dànno fino a 7000 calorie, si avrebbe un’importante fonte di rifornimento carbonifero per la marina e si eliminerebbe l’importazione che all’uopo si fa del carbone inglese. Come abbiamo già osservato, tutte le miniere dalmate sono esercite in maniera primitiva e dispongono di scarsi mezzi di trasporto. Un adeguato collegamento ferroviario, darà un nuovo impulso allo sfruttamento delle miniere, e riuscirà di particolare giovamento a Spalato, tanto più che l’avvenire industriale di tale città dipende