Cenno storico e geografico sulla Jugoslavia 3 tendeva abbracciare la Nazione Serbocroatoslovena, oulminò nel 1848 con la guerra contro i Magiari. Questo movimento rivoluzionario, capeggiato da Gaj e dal bano Jelacié, fu abilmente sfruttato dal Governo Absburgico per sedare le rivoluzioni scoppiate in Italia, in Ungheria ed a Vienna. L'Austria, usoita vittoriosa da questa lotta, grazie all’aiuto prestatole dalle truppe di Jelació e da quelle russe di Paskijevió, inaugurò l’assolutismo soffocando tutti i moti nazionali, compreso l’illirico, per quanto solo col concorso di questo avesse potuto vincere e salvarsi. Gaj morì poco dopo di crepacuore e Jelació perdette la ragione, — tanto iu questi magnanimi patrioti fu crudo l’effetto della patita disillusione! Tuttavia l’idea dell’unità nazionale non si spense durante il ripristino dell’assolutismo, ohe segui il 1848; anzi, nei dieci anni in cui fu al potere Alessandro Bach,1) nuove idee vennero a rinvigorirla: l’Italia, ammirata per i suoi martini ed amata per i suoi progressi nelle arti e nelle scienze da molti .Jugoslavi, ohe attingevano alle fonti della sua cultura, souoteva il giogo straniero e procedeva all’unificazione con sacrifici sovrumani, guidata da uomini insigni come Cavour, Mazzini e Garibaldi, ai quali si aggiungeva una pleiade numerosa di uomini di azione e di scrittori, le cui idee si diffondevano nelle finitime regioni slave per il tramite degli Slavi Dalmati, ohe, da secoli, formano il ponte naturale fra il mondo italiano e quello slavo. ]) Alessandro Bach, ministro degli Interni, ristaurò l'assolutismo poco dopo l’avvento al trono dell’imperatore Francesco Giuseppe I.