12 ITALIA ARTISTICA risserò e perciò si ritirassero nella valle della Lubiana, ma più tardi, ammansati, acconsentissero a ridiscendere al mare e a costruire una nuova città sulle abbandonate rovine della antica. A noi si presenta più verosimile la supposizione che i coloni Aquileiesi, nella loro continua penetrazione, si fermassero in una nuova colonia più vicina allTstria, di cui giovava vigilare le popolazioni turbolente, anche dopo la solenne sconfitta che nel 179 a loro e al loro re Epulo aveva inflitta il Console Manlio. Infatti fu un tempo che alle rive del Formio — l’attuale Risano — fu posto il confine d’Italia: ne fa fede Plinio, il quale aggiunge però che ai suoi giorni questo era stato spostato fino al termine delPIstria, all’Arsa. In quel momento Trieste dovette avere una notevole importanza militare, come fortezza di confine, destinata a far fronte alle incursioni dei Giapidi, i quali nel 53 av. Cristo le dettero un improvviso assalto ponendola a ruba; e Giulio Cesare — onde ebbero il nome di Giulie le estreme alpi orientali — racconta di averci provveduto, mandando la duodecima legione a difendere le mal sicure colonie della Gallia togata. Così pare che fin dal suo nascere la città fosse sottoposta a quel destino che, continuando attraverso i secoli, la volle sempre minacciata e pronta alla lotta. * ' * Dei colli che circondano la valletta del rio grande — la Trieste attuale la ha completamente ricoperta coi suoi edifici — la città romana occupava quelli meridionali di S. Michele e di S. Giusto; il Roiano, il Farneto, il Ponzano erano ancora inabitati. Ma la marina, dal vallone di Muggia fino allo scoglio di Duino, dove le saline non la rendevano meno comoda e meno piacente, era tutta cosparsa di case e munita di porti; da quello di cui si sono trovati i moli rovinati a pie’ della collina di San Sabba, fino a quello di Sixtilianum, sei ne enumera la tradizione assunta alla storia da Ireneo della Croce. E se da un lato per la < via pubblica > Tergeste era congiunta ad Aquileia, per l’altro, verso mezzogiorno, si estendeva tra le colline feraci lungo la strada consolare dellTstria. Nelle vicinanze della attuale via Istriana, che corre non lontano dall’antica, sono venuti alla luce copiosi avanzi di