TRIESTE 4i tura. Il musaico è compiuto da fregi in parte geometrici, in parte a fogliami, tutti di buono stile, che ricordano molto da vicino alcuni del sepolcreto ravennate di Galla Placidia : il che non deve parer strano se è vero che la composizione è contemporanea alle migliori di S. Vitale. Infatti si dovrebbe attribuirla proprio all’impero di Giustiniano, se si vuol tener conto di un monogramma rilevato tra le foglie di un capitello nella parte inferiore dell’abside, in cui i dotti leggono il nome di Frugifero, vescovo tergestino della metà del secolo VI. In ogni modo l’ipotesi è molto S. OIUSTO — MUSAICO DEGLI APOSTOLI. (Fot. Alin»ri). probabile perchè da altra fonte — da Cassiodoro — sappiamo che tutta l’Istria era ancora fiorente in quel crepuscolo di Romanità Cristiana che fu l'età bizantina; la quale età per Trieste si protrasse più che per qualunque altra regione dell’Italia settentrionale, essendo la città ritornata sotto la dominazione di Bisanzio anche dopo un effimero dominio longobardo, e rimase fedele alla seconda Roma finché l’imperatrice Irene la cedette formalmente a Carlo Magno. Negli oscuri secoli del feudalismo le due chiese rimasero probabilmente immutate ; non vi si sarà aggiunta che qualche rozza colonna, o qualche finestra a traforo, grossolana di fattura, se si deve giudicare da quella che di recente fu scoperta