TRIESTE 99 generazioni. Gli affamati del Geoffroy, La lattivendola del Bartels, La esclava di Gonzalo Bilbao, dan segno del buon gusto di coloro che presiedono alla scelta. Minore è la ricchezza delle opere di scoltura, ma ora accanto ai marmi decorosi se non belli di G. Capolino e del Magni, milanese, risplende l’arte gentilissima di P. Canonica nel Sogno di primavera, di D. Trentacoste nella Diseredata, e di L. Bistolfi nei Funerali, solenne meditazione di una profonda anima moderna, espressa colla TIEPOLO : DISEGNO PER IL TRIONFO DI ANFITRITE. (COLLEZIONE SARTORIO). (Fot. Alinari). purezza di un artefice antico. Così si forma un’oasi d’arte nella città mercantile ; e il popolo nuovo, a poco a poco liberandosi dalla dura scorza del lavoro quotidiano, davanti alle opere della bellezza ritrova la antica sua anima gentile. Del diffondersi spontaneo di questo sentimento estetico oltre che il Museo Re-voltella sono prova alcune raccolte private, che si sono formate nell’ultimo cinquantennio, notevolissime per la scelta se non per la copia delle opere. Viene prima la collezione del barone Sartorio, che oltre una bella serie di vasi greci, di armi, di gioielli, di bronzi, accoglie pitture di buoni maestri, a cominciare dal secolo XV. 13