Rapporti commerciali della Jugoslavia coll’estero 245 titativo della meroe non esportata e destinata all'esportazione ed aggiungerne l’esportazione reale, si sarebbe venuti a conoscenza della sopraproduzione effettiva, ed appena allora si potrebbe procedere alla comparazione con l’importazione. In pari tempo, enormi masse di prodotti attendevano di essere esportate, del che testimoniano i magazzeni pieni degli esportatori ed anche grandi quantità di materie prime giacenti presso i produttori, di cui le cattive comunicazioni ed i dazi fiscali di uscita ostacolavano l’esportazione. Questo ammassamento di prodotti, oltre che immobilizzare enormi capitali, causò grandi distruzioni di beni, in quanto si deterioravano masse di materie prime, come pelli greggio, cereali, farina, ecc. In ogni caso, il pareggio fra l’esportazione e l’importazione potrà effettuarsi e la bilancia commerciale potrà avere un aspetto alquanto più favorevole, se l’esportazione verrà dichiarata compieta-mente libera. In seguito agli studi fatti sull’economia jugoslava, possiamo affermare con la massima obbiettività che la Jugoslavia produce molto di più che non consumi. Siamo inoltre convinti, se venisse accordata la libertà al commercio estero in generale, se le comunicazioni funzionassero regolarmente e non si ponessero ostacoli politici e di partito al libero commercio, — che la Jugoslavia, in breve volger d’anni, avrebbe una bilanoia commerciale attiva ed una moneta di molto migliorata, mentre il bilancio finanziario statale potrebbe facilmente raggiungere il pareggio. Mentre nei due primi anni, 1919 e 1920, il commercio estero jugoslavo, sia quello d’esportazione