Le fonti della ricchezza jugoslava 219 Jugoslavia, dove la mancanza di capitali, di personale tecnico, di mezzi di comunicazione, ecc., limita l’iniziativa; inoltre è da considerare anche il fatto che il fabbisogno jugoslavo, è, di per eè stesso, assai limitato. L’industria siderurgica, per cosi dire, non esiste in Jugoslavia, mentre in tutto il mondo essa è salita ad altezze meravigliose; sicché non è pensabile che la Jugoslavia si metta presto in grado di sostenere una propria industria contro la concorrenza estera. L'industria metallurgica e siderurgica, di proporzioni gigantesche negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in Germania, gode in tali Paesi di condizioni favorevoli, possedute da nessun’altra nazione. Ne segue, ohe l’unica soluzione del problema jugoslavo del minerale di ferro, date le condizioni odierne del nuovo Stato Serbo-Croato-Sloveno, è di cercare per il momento attuale i mercati esteri per i suoi minerali ferriferi. In primo luogo, sono considerate come clienti della Jugoslavia le fonderie italiane, specialmente quella di Servola, poi quelle ungheresi, specialmente quella di Ressicza, quelle austriache, specialmente quella di Kapfen-berg, ad anche quelle germaniche e cecoslovacche. La miniera di Ljubija, in Bosnia, trovasi a 5 chilometri ad ovest di Prijedor — vicino al villaggio di Ljubija Latina, ed è congiunta con la stazione Prijedor, della linea ferroviaria a scartamento normale Banjaluka-Sunja da una parte, e di quella a scartamento ridotto Prijedor-Knin-Spalato (o Sebe-nico) dall’altra parte, in direzione Adriatico, — con 18,5 chilometri di ferrovia a scartamento ridotto. Il minerale di ferro è relativamente ricco: contiene da 45 a 54 per 100 di ferro e di 1,5 fino a