72 LA JUGOSLAVIA ECONOMICA che batteva la strada dell’esilio e dell'ignoto: lo sterminio di ima stirpe eroica e laboriosa, unico nella storia dell’Era Moderna. Con il Patriarca óarnojevió emigrarono 40.000 famiglie. Le loro case furono in parte saccheggiate e poi rase al suolo, in parte occupate dagli Arnauti (albanesi mussulmani) e da tribù venute dall’Asia Minore. Dei Serbi, rimase solo un quinto, cioè solamente coloro che non avevano da temere perdite. Questo fatto è di grande importaza per una migliore comprensione dell'intricato problema macedone. Ma nonostante questo fatto d’armi favorevole, la fortuna non arrise ai Turchi, i quali, sconfitti poi da Luigi del Baden presso Slankamen (1691) e dal Principe Eugenio di Savoia presso Senta sul Tibi-sco (1697), dovettero firmare una pace disastrosa a Sremski Karlovtzi (1699). Con questa pace, gli Abs-burgo acquistarono tutta l’Ungheria, — tranne il Banato, — la Transilvania, la Croazia fino all’Una ed al Velebit meridionale e la Slavonia tranne i pressi di Mitrovitza e di Zemun. In forza dello stesso Trattato, i Polacchi acquistarono la Podolia ed una parte dell’Ucraina; Venezia ottenne tutta la Dalmazia fino alle Dinariohe e, al sud, fino alla Narenta, la penisola di Morea ed alcune isole nel-l’Egeo; e Pietro il Grande si assiourò la penisola di Crimea. Con questa pace fu posto inscientemente il Problema Orientale, il quale non è neppure tuttora definito, per quanto riguarda i resti dell’impero Ottomano. Questa pace, fu pure la più brillante e la più fulgida pace dettata dagli Absburgo : essa sollevò l’Austria al grado di grande potenza, ma fu anche ima delle prime e remote cause che