Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana Della storia letteraria del Trecento, escluso Dante, occupossi G. Volpi (i), mostrando come al mutamento politico, segnato dal tramonto dell’impero colla morte di Enrico VII si accompagnasse un mutamento intellettuale. La letteratura del sec. XIV è sopratutto toscana e fiorentina, ed è rappresentata specialmente dal Petrarca e dal Boccaccio. Sulla politica del Petrarca, ritiene il V. ch’egli per qualche tempo abbia sperato dall’ imperatore la salute d’Italia, e di Roma: ancorché amasse letterariamente l’Italia, scarsa fu la sua efficacia politica. Molto gustò il bello naturale, sentì vivamente la religiosità. Il Volpi non trascura anche le altre manifestazioni letterarie, e tratta del Dittamodo di Fazio degli Uberti, delle lettere di Santa Caterina da Siena, ecc. Indugia a parlare delle Cronache volgari. A Firenze la cronaca nacque di aggiunte fatte al testo di Martino Polono. In Dino Compagni riconosce bontà d’animo, unita a poca sagacia politica e a scarsa conoscenza del cuore umano. Qualifica G- Villani per guelfo nero, ma imparziale; non ebbe criterio critico. Su questo giudizio si possono fare alcune riserve, poiché, se anche G. Villani fu veramente guelfo nero, egli accettò facilmente nella sua cronaca dicerie di origine non guelfa. Dice il V. anche qualche cosa intorno agli scrittori latini minori, e specialmente parla del Mussato e del Ferretti. V. Rossi (2) discorre del sec. XV, e trova che il nome (1) Il Trecento, Milano; Vallardi, pp. Vili, 276. — F. Del Secolo, Predicatori ed autori di lettere spirituali nel sec. XIV. Melfi, Grieco, 1898, pp. 145. (2) Il Quattrocento, Milano, Vallardi, 1898; 444, in 4. - G. Raffa, Sull’ eloquenza sacra nel Quattrocento, Cagliari, Dessi (specialmente de’ sermoni del Poliziano). — F. Ermini, Lo Slabat Mater e i Pianti della Vergine nella lirica del medio evo, L'Arcadia IV, 339 sgg., 420 sgg. (Lo S. M. è-probabilmente di fra’Iacopone; altre liriche dello stesso genere) — G. Steinhausen, Deutsche Privatbriefe d. Mittelal-