Nuovo Archivio Veneto gli concesse il dominio sulla città e sul distretto. Nel tempo stesso si maturava l'autonomia comunale, della quale i primi indizi già trovansi nel 972. A giudicarne dalle professioni di legge nei sec. X-XI, in città la popolazione è prevalentemente romana, e nel territorio è invece longobarda. Studiando il Bonardi le varie forme di proprietà in uso a Padova, asserisce (p. 42) che i Longobardi vi « inaugurarono il sistema della proprietà privata », il che non so quanto sia vero. Infatti, la proprietà privata doveva preesistere alla conquista longobarda e risalire a diversa origine. Parla il Bonardi della proprietà consorziale, e della vicendevole relazione fra le espressioni consortes e vicini. Assai presto, costì si trovano ricordati i beni communio., o beni posseduti in comune da tutti. L’autorità comunale comincia a disegnarsi nei «boni viri: boni homines: boni opinionis homines », che precedono i consoli. In queste persone il B. vede una specie di magistratura, e in ciò segue l’opinione del Davidsohn. I primi consoli sono ricordati al 1138, ma anche dopo l’istituzione dei consoli, i « b. h. » continuarono nelle loro funzioni ordinarie (come stimatori, assessori nei giudizi, etc.). Così il B. ; ma se ciò è vero, come possiamo vedere in essi i predecessori dei consoli ? Con alcune notizie sopra Giovanni di Tadi, importante personaggio del principio dei XII secolo, ha termine questo profittevole lavoro. Molte altre pubblicazioni si fecero sulla storia padovana (1). P. L. Rambaldi, oltre ad aver accennato a docu- (1) P. Fedele, L’Eccerinis del Mussato, studio storico ed estetico, Avellino, Sandulli, 1897. p. 183, — A Bruel, Prêt fait par un banquier de Padue à Jean de la Tour d’ Ollierguef. Bibl. de /’ école des chartes, LIX, 658 sgg. (documento redatto a Padova nel 1318) — C. Cagnacci, Vita di S Ani. di Pad., Pad., tip. Anton., pp. 160 (libro di carattere popolare) — A. Medin, Un manipoletto di docti-