Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 105 è condotto ad esaminare se certe specialità del testo bolognese rilevate da Jaff.è e da Mommsen, o le leggende ri-. flettenti il codice Amalfitano possano dar ragione alla opinione da lui impugnata, e lo nega. Contro del Patena scrisse F. Bonamici’(1), il quale accordasi bensì con lui nel ritenere infondata la leggenda di Amalfi, ma ne dà una diversa interpretazione. — Molti credono che Bartolo cominciasse il suo insegnamento in Bologna, ma tale opinione, nota A. Lattes (2), si appoggia alla errata interpretazione di alcune parole di Ranieri da Forlì. Insegnò a Perugia e a Bologna, un umanista (f 1450), di cui occupossi L. Manzoni (3). F. Malaguzzi Valeri. (4) compilò un catalogo delle preziose miniature dell’Archivio Bolognese, la cui serie comincia cogli Statuti della Società dei Falegnami, del 1248, e termina col sec. XV avanzato. Passiamo alla Romagna (5), a Bagnacavallo (6) e a Ravenna. Esaminando la serie dei vescovi di Ravenna, (1) Di una opinione di F. Patella intorno alla storia del ms. fiorentino delle Pandette, Arch. giurid. LX1, 333 sgg. (2) Un punto controverso nella biografia di Bartolo. Scritti offerti a Fr. Schupfer li, 19 sgg. — N. Rodouco, Orazione degli studenti bolognesi al pontefice Benedetto XII, Bologna Zanichelli, 1897 pp. 19. (3) Tommaso Pontano spogli d’ archivio, Giorn. stor. lett. ital. XXXII, 139 sgg. — A. Trauzzi, Gli elementi volgari nelle carte bolognesi fino al sec. XIII, Bologna, Zanichelli, pp. 45. (4) Le pergamene, i codici miniati e i disegni del r. Arch. di stato di Bologna, Atti Mem. Deput. Rom. XVI, 52 sgg. (anche in estr., Boi., Cappelli, 4.“). (5) G. G. Bagli, Contributo agli studi di bibliografia storica romagnola, Bologna, Garagnani, 1897, pp. 184. (6) A. Zoli, Bagnacavallo dell'a. ¡3§2 al 1408, Arch. st. ital. XXI, 107 sgg. (documenti tolti dall’arch, comun. di Ravenna. Per Bagnacavallo nel 1392 finisce la dominazione Estense e nel 1408 comincia quella dei Polentani).