8o Nuovo Archivio Veneto per effetto di una congiura di corte ispirata dall’ invidia. Manfredi (i). Sordello (2). Scaligeri (3). Il conte Ugolino (4). Clemenza, moglie di Carlo Martello (5). F. Torraca (6) crede che D. sia caduto in inganno accusando Loderingo degli Andalò e Catalano Catalani di non avere conservata a Firenze quella pace per la quale erano stati colà mandati. Dalle lettere di Clemente IV nella collezione del Durand e del Martène crede dedurre che i due frati Gaudenti non facessero che eseguire gli ordini di quel papa. Ma dalle lettere di Clemente IV emerge ancora che i Ghibellini fiorentini dominanti in Firenze non si fidavano dei guelfi estrinseci, non li volevano in città, respingevano la pace; apparisce ancora che il papa, se esigette 1’ allontanamento dei soldati tedeschi a servizio (1) M. Scherillo, Manfredi, ivi (S. identifica il « pastor di C. » col Pignatelli; suppone che D. conoscesse fatti che a noi i cronisti tacquero) — U. Frittelo, Il Manfredi di D.. Montevarchi, Varchi. (Pensa che D. salvasse Manfredi per un certo sentimento di pietà verso un personaggio travagliato dalla fatalità storica; che il F. si opponga, non lo credo). Secondo R. Santoro {Chifu il pastor di Cosenza ? in : Il Lucero mensile, 25 die. 1898 (a Tommaso d’Agni e non al Pignatelli alluse l’Alighieri). (2) F. Torraca, Sul « prò Sord. » di C. de Lollis, Giorn. dant XI, 1 sgg. (fine). — C. De Lol.lis (ivi, 120-4) risponde. L'acerba polemica poco riguarda l’Italia. (3) G. Rossi, Illustrazione storica di due terzine del Purgatorio, annunzio degli studenti trentini, t. V. (Giuseppe della Scala, figlio naturale di Alberto, il quale fu abbate in S. Zeno a Verona; notizie desunte da documenti). (4) C. Zacchetti, Nota dìntesca, Roma, Società Dante Alighieri (Nega l’antropofagia del conte Ugolino. Ma ora il dubbio risorge, in causa di una testimonianza antica, cfr. E. Gorra, Soggettivismo di Dante, p. 52: R. Murari, in Giorn. dantesco VII, 491; R. Reinier, in Giorn. stor. lett. ital. XXXIV, 444). (5) P. Toynbee, The identtity of Clemenza, The Athen., n. 3734 (riguarda Parad. IX, 1). (6) Catalano e Loderingo, ivi, XII, 481 sgg.