Pubblfcaponi sulla storia medioevale italiana 119 gorio II in quest’ opera di resistenza trovò dapprima alleati i Longobardi. Con Gregorio III la lotta coll’ Oriente si inasprì. Il ducato di Roma si distaccò dall’ Esercato di Ravenna. Trovandosi abbandonato anche dai Longobardi, il papa pensò ai Franchi, e negoziò con Carlo Martello. Zaccaria fu pontefice di grande valore, e negoziando coi Longobardi, accrebbe la propria autorità ; seppe mantenere buone relazioni anche coll’Oriente. Al tempo di Stefano II, una nuova opposizione da parte greca, sospinse il papa in Francia, dove conchiuse il patto di Querzy, 754. Vera è la donazione del 774, e credibile la V. Hadr ; ma questo non basta a provare che la donazione del 774 sia una riproduzione di quella del 754, Tuttavia Hubert lo crede, sicché ne dà altre prove, per conchiuderne poi che nel 754 al papa si promisero 1’ antico esarcato di Ravena e i ducati di Spoleto e di Benevento, con quanto stava a sud della linea congiungente Luni a Monselice, e con parte della Corsica e della provincia Venetia et Histria. Questa linea segnava il limite della «zona d’influenza ». La donazione era fatta sia al papa, sia alla respublica Romana. Del territorio donato il papa aveva la sovranità, non la proprietà. Negli atti del 756 si ripeteva quello che erasi fatto nel 754, ma vi si accennava anche al governo pontificio, col dire che il dono era fatto a s. Pietro. Questi avvenimenti sono da considerarsi come una conseguenza di quelli degli anni 725-6. Crede E. Sackur (1) che Teodoro Sickel non abbia (1) T. F. Toot, The Empire and thè Papacy g 18-127.5, II, Londra, Rivington, 1898, pp. 534. — L. Lurz, Ueber die Heimat Pseudo-Isidors, München, Lüneberg, 1898. — A. V. Müller, Zum Verh'äl-tisse Nicolaus 1 und Pseudo-Isidors, N. Archiv., XXV, 652 (pare che Nie. I conoscesse il Pseudo Isidoro). — H. M. Gietl, Die Heimat. Pseudo-Isidor. Dekretalen, Hist. Jahrb. XX, 441 (la collezione pseu-doisidoriana fu composta fuori d'Italia,'. — J. Lair, Elude critique